martedì 7 aprile 2009

Mici

Qualche tempo fa, ho parlato del mio animo da gattara, e avevo anche detto che avrei raccontato singolarmente delle mie gatte.
La foto che ho pubblicato è di Irina Miagolova, detta anche Mici. Anzi l'abbiamo sempre chiamata così.
La foto la scattò mio padre, quando lei iniziò a frequentare la nostra casa, ma non abitava ancora con noi.
Nel lontano 1989, una "famiglia" che abitava nel mio palazzo, dopo aver adottato animali di ogni genere, e avendo regolarmente finito queste esperienze tragicamente, si ritrovarono con una gattina soriana di pochi mesi e dagli occhi verdi.
Il primo anno era cucciola, e la coccolarono, subito dopo, vedendo che non era più piccola, ma un gatto normale, iniziarono ad abituarla a stare anche fuori di casa.
Anche loro stavano pochino in casa, motivo per il quale la gatta, iniziò a rimanere chiusa dentro il palazzo, senza la possibilità di entrare in casa, tanto meno quella di uscire all'aperto.
A volte, i suoi ex padroni, fingevano di non sentirla e di proposito non le aprivano.
La poverina restava sui pianerottoli e magari dormiva sugli zerbini degli altri appartamenti, provocando le ire funeste degli inquilini.
E' risaputo infatti che si mangia sugli zerbini fuori dalle porte, io mi ci spazzo i piedi, potrei aver pestato del fango, una chewin gum, della cacca di cane, degli sputi...Continuo?!
Direi che con questa affermazione ho anche spiegato bene che razza di teste vivono qui!
Ad ogni modo, la gatta, che aveva un'intelligenza superiore ai miei condomini e ai suoi ex padroni, si infilò in casa mia e ci restò vita natural durante!!!
Nessuno brontolò più (anche se hanno fatto la doppia fatica: quella di arrabbiarsi e poi quella di calmarsi), i suoi ex padroni vendettero l'appartamento e se ne andarono.
Mici era eccezzionale (la doppia z è voluta), fin prima di essere nostra capiva chi nel palazzo le voleva bene, dopo si comportò sempre regalando a noi tutti amore e comprensione, salutava, e si arrabbiava se mio padre non la salutava appena rientrava dall'ufficio.

Guardava la tv, ricordo la sera che guardammo "Il miglio verde", sentì squittire il topolino si alzò e andò a cercarlo dietro il televisore (lo faceva anche se vedeva gli uccellini), dava la caccia ai passerotti ne ha portati dentro in casa almeno 3!
Amava giocare, fare delle acrobazie sul davanzale del balcone (abito al 3° piano!), beveva il latte al mattino con la zampa!
Impazziva se le portavo un po' di erbina.
Soprattutto, con mia mamma, aveva un rapporto particolare, le stava sempre vicino quando la vedeva preoccupata, coccolandosi ai suoi piedi; e quando nell'ultimo anno di vita (della gatta, mia mamma gode di ottima salute!) le si sdraiava addosso sembrava che fosse per ringraziarla delle cure. Mio padre aveva battezzato quel momento come l' ORA di ADORAZIONE!

La sua agonia è durata un anno concludendosi con l'amara decisione di sopprimerla.
La veterinaria che ci consigliò la procedura, avrebbe resuscitato animali deceduti pur di fare qualcosa, quindi sentendoci dire che quello era l'ultimo atto d'amore che potevamo fare per lei abbiamo acconsentito.
Io sono stata MALISSIMO. Come ho già scritto, per due giorni presi del Lexotan, quel giorno nessuno mangiò, e la sua mancanza fu fortissima.
Il mio ex marito, all'epoca eravamo felicemnte fidanzati, si occupò della sepoltura (anche quella in modo teatrale ma l'abbiamo capito tutti dopo).
Il 20 settembre 2004, a distanza di quasi un mese dalla scomparsa (il 23 agosto) io e la mamma, non ce la facevami più a non vedere piattini con la ciccia o scatoline coi croccantini, la cassettina...così andammo in un'oasi felina e tornammo con Whoopi.
Mici non la dimenticheremo mai. Ora riposa sotto un meraviglioso albero nel giardino della cugina di mamma, e tutte le volte che andiamo lì non dimentichiamo mai di dire: CIAO MICI!

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