lunedì 2 gennaio 2012

Sacra Rota





Il Matrimonio è un sacramento.
Credo che sia tale anche quando non è contratto davanti a Dio in Chiesa, ma lo sia comunque per l' impegno reciproco che si assumono i coniugi di rispettarsi e amarsi vicendevolmente, con parità di diritti e di doveri nei confronti di loro stessi e della prole.
Il Matrimonio, infatti, può essere concordatario, svolto in Chiesa con tutti i nessi e connessi della legge. Alla fine della celebrazione vengono letti agli sposi gli articoli della Costituzione Italiana.
Il Matrimonio NON è un semplice contratto siglato davanti al Sacerdote e a Dio, o davanti al sindaco.
Moltissimi confondono questa cosa e il più delle volte il Matrimonio è visto come la tomba dell' amore (frase retorica e assolutamente obsoleta considerando quanto è tollerato e accettato e tra un po' tutelato, il rapporto tra due persone che vivono insieme senza essere coniugati), le resposibilità che ci si assume sposandosi, sono responsabilità assunte fin dal primo bacio, momento in cui nel 70% dei casi o più suggelli l' inizio della tua storia insieme ad una persona.
Al giorno d' oggi ci si prende e ci si lascia con estrema velocità, le storie durano quanto un gatto sulla tangenziale...TANTO.....
Non si può affrontare la vita così, prima di tutto nei confronti propri, alla fine non rimane nulla e il Matrimonio non reprime NULLA della coppia.
Cosa cambia in fondo? Forse una discussione in più, aspettare 5 minuti in più la cena o il pranzo, avere una camicia stirata un po' meno bene di come faceva mammà, tirare un po' di più la cinta e rinunciare ad un cinema.
Ma è proprio proprio così? Si può vietare alla moglie o al marito di non fare mai più per il resto della vita ciò che facevano prima di sposarsi?
Chi lo fa è un idiota.Chi sta a questa sottomissione un coglione.
Bisogna sempre e comunque usare la testolina.
Si cresce, si diventa adulti, ci si assumono responsabilità. Esempio: Quando vai a scuola e non hai studiato e decidi di giustificarti, non ti stai assumendo la responsabilità di ciò che stai facendo?
Io mi sono sposata quasi 5 anni fa dopo 8 anni di fidanzamento, convinta di ciò che facevo, convinta che il Matrimonio fosse il coronamento di tanto tempo e amore costruiti giorno dopo giorno, amando mio marito come non mai. In Chiesa.
Neanche una settimana dopo, mio marito, ha iniziato ad avere un atteggiamento strano, mi ha detto che mi aveva sposata sull' onda emotiva della morte di mio padre avvenuta due mesi prima.
Improvvisamente ho capito che non si era mai lasciato conoscere fino in fondo da me per tutti gli otto anni della nostra storia.
Ora ho ottenuto l' annullamento dalla Sacra Rota, perché il mio non è un Matrimonio, ma una farsa.
La Chiesa, annulla il Matrimonio, cioè constata che non è avvenuto.
Io non sono una bigotta, non sono un sepolcro imbiacato, non mi batto il petto e poi sparlo, e onestamente non capisco perché si continui a politicizzare e polemizzare contro  la Chiesa giusto per "dare contro", ho sentito tante volte dire: per ottenere la nullità bisogna sborsare un sacco di soldi! E' vero, ma non si danno alla Chiesa, se li prende tutti l'avvocato Rotale come parcella e, credetemi, non è a buon mercato e nemmeno tanto distante da quelle di avvocati "normali". Il Tribunale Ecclesiastico è un organo della Chiesa, ma non è fatto solo di sacerdoti (che sono comunque uomini) ma anche di laici.
Chiedo scusa per le mie affermazioni forse un po' forti, ma sono molto stanca di rispettare sempre le idee di altri e sentire che nella mia nessuno ha rispetto, il più delle volte si sale in cattedra e si sentenzia senza sapere fino in fondo com'è realmente la faccenda. Ci sono passata, lo so come funziona e sono stanca di sentire sminuire o polemicizzare su un qualcosa così empiricamente. Continuo fermamente a credere nel Matrimonio, come sacramento, come coronamento dei sentimenti tra due persone, rispetto tantissimo anche altri tipi di unione perché molte di esse non sono un'ostentazione e sicuramente credo sia la nascita di una nuova vita.










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